MILANO
I notai superano lo stress test imposto dal Dl 201/2011 grazie a due misure introdotte dalla Cassa del notariato: la prima, che decorre dal 1° luglio 2012, riguarda l'innalzamento dell'aliquota contributiva dal 33 al 40 per cento. La seconda, invece, è il congelamento – in determinati casi – della rivalutazione annua della pensione.
L'aliquota contributiva, ora al 40%, era stata già aumentata dal 30 al 33% a decorrere dal 1° gennaio 2012. «È un ulteriore inasprimento contributivo abbastanza forte – ammette il presidente Paolo Pedrazzoli – ma sostanzialmente allineato con il prelievo di altre Casse. Per i notai si applica l'aliquota contributiva su una base convenzionale che è l'onorario di repertorio. Sul restante reddito non si applica alcuna aliquota». L'innalzamento dell'aliquota contributiva, contenuto nella delibera 84/2012 del Consiglio di amministrazione della Cassa del notariato, è stato approvato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali il 27 luglio scorso. «Se mi chiede come i nostri iscritti hanno reagito a tale incremento contributivo – risponde Pedrazzoli – posso dire che la stragrande maggioranza dei notai ha reagito con consapevolezza. Questo intervento era necessario per rispondere a quanto il Governo ha chiesto alle Casse di previdenza».
Quello che il Governo ha chiesto è di garantire, attraverso un bilancio tecnico attuariale, l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo previsioni riferite a un arco temporale di 50 anni. La scadenza per i bilanci tecnici, inizialmente prevista per marzo e poi per giugno, è stata prorogata al 30 settembre.
La misura introdotta dalla Cassa del notariato non è, però, l'unica. E allora l'ente ha deciso di applicare, per le pensioni già in erogazione, il minore tra i due coefficienti tra inflazione e aumento del repertorio. «In pratica – spiega il presidente Pedrazzoli – non c'è perequazione del l'assegno per i notai pensionati se non c'è aumento del repertorio per i notai in attività». In termini tecnici, il presidente chiama questa misura «raffreddamento della perequazione delle pensioni».
Queste modifiche sono già state presentate al ministero del Lavoro nei mesi scorsi, e la Cassa è ora in attesa del via libera. Lo stress test, quindi, è ormai alle spalle, con un anticipo notevole rispetto alla scadenza del 30 settembre.
«Il nostro sistema – spiega Pedrazzoli – è particolare, non è né un sistema retributivo né un sistema contributivo. Abbiamo stabilito un livello delle pensioni che reputiamo adeguato, che viene incrementato in percentuale in base al numero di anni». In pratica, quindi, i notai non percepiscono una pensione commisurata a quanto guadagnato né a quanto versato alla Cassa. «È un sistema basato su una impostazione solidaristica – afferma il presidente –, a parità di anzianità di servizio ogni notaio percepisce la stessa pensione». Il presidente, spiegando questo meccanismo, sottolinea che è strettamente connesso alla funzione pubblica del notariato.
«La nostra riforma – spiega Pedrazzoli – prevede la fissazione di limiti più rigorosi per l'erogazione dell'assegno di integrazione, che comunque resta uno strumento a disposizione dei notai che non raggiungono il livello di repertorio stabilito». Con queste parole il presidente si riferisce all'assegno di integrazione, ossia un "sussidio" che viene concesso dalla Cassa ai notai che non raggiungono nell'anno il 40% del repertorio medio nazionale.
Con questa riforma, la Cassa del notariato punta a scongiurare, dunque, il passaggio al contributivo pro rata e il contributo di solidarietà "minacciati" dal ministero del Lavoro.
francesca.milano@ilsole24ore.com
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IL BILANCIO
6.279
I notai
Il numero dei notai, considerato anche l'incremento di 500 unità previsto dal decreto sulle liberalizzazioni
40%
L'aliquota contributiva
Con decorrenza dal 1° luglio 2012 l'aliquota contributiva per i notai è stata elevata al 40 per cento, per garantire la sostenibilità della Cassa a 50 anni. Si era già precedentemente verificato un aumento entrato in vigore il 1° gennaio 2012, che aveva portato l'aliquota dal 30 al 33%. L'aliquota contributiva per i notai si applica solo agli onorari di repertorio
-18,5%
La diminuzione dei repertori
La crisi si abbatte anche sui notai: nei primi quattro mesi del 2012 i repertori dei notai sono diminuiti del 18,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il calo conferma il trend degli anni precedenti: dal 2007 alla fine del 2011 i repertori erano già calati del 31,2%
20 milioni
Il bilancio consuntivo 2010
Il bilancio consuntivo della Cassa si è chiuso con un avanzo economico di 20,018 milioni. Questo risultato scaturisce dalla contrapposizione dei ricavi (273,7 milioni) e i costi, il cui ammontare complessivo viene fissato in 253,7 milioni